Cosa propongono i partiti in materia di ENERGIA?
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Cosa propongono i partiti per quanto riguardano i DIRITTI? Cosa propongono i partiti in ambito ECONOMICO? Prima di iniziare facciamo il punto della situazione!
Abbiamo ideato per voi un breve test per vedere quanto già sapete sui principali nuclei tematici affrontati dai partiti nei loro programmi. Ecco qui il link al test: https://forms.gle/oZoD4fW36ytND5Wj6 se hai fatto: 10 - 9 punti Profilo A… ccidenti, c’eri quasi! 11 punti Profilo B… ravissimo! 8 - 7 punti Profilo C… osì così! 6 - 5 punti Profilo D… evi ripassare un po’! Dai 4 in giù Profilo E… ra solo una prova! come si votaEd eccoci qui, dopo la serata di ieri sera, che speriamo vi sia piaciuta, vi lasciamo tutti i riferimenti bibliografici e le presentazioni con la speranza che domenica votiate tutti e lo facciate consapevolmente :) “Miti, storia, attualità della crisi Russo-Ucraina” questo il titolo del primo dei due incontri che abbiamo organizzato per analizzare alcuni aspetti della crisi russia-ucraina. Il professore di storia contemporanea all’università di Modena e Reggio, Gianni La Bella, ci ha aiutati a sviscerare alcune dinamiche, soprattutto storiche sottese a tutto ciò che sta accadendo in quest’ultimo mese di conflitti in Ucraina. Come sostenuto anche dal relatore, la serata non aveva lo scopo di fornire risposte alle tante domande che ogni giorno ci poniamo di fronte a questo conflitto, ma la volontà di fornire una serie di informazioni, di “tessere di un mosaico”, per poter leggere meglio le informazioni e le notizie che ci vengono continuamente fornite dai media. Innanzitutto, per poter comprendere alcune dinamiche è necessario avere consapevolezza di quella che, citando Papa Francesco, il professore definisce una “terza guerra mondiale a pezzi”: in questa situazione di conflitto, infatti, ci troviamo costretti a mettere in discussione moltissimi aspetti della nostra società che vanno al di là dalle vicende prettamente legate alla guerra combattuta sul territorio Ucraino. Secondo lui il ritorno della guerra nel nostro continente ci sta facendo vivere un avvenimento le cui conseguenze future avranno probabilmente lo stesso effetto dirompente che, ai tempi, ebbe il crollo dell’impero Romano. In questa guerra, infatti, non si sta solo combattendo sul campo di battaglia ma stanno crollando moltissimi altri aspetti della nostra società delineatesi dalla caduta del muro di Berlino ad oggi. La neonata società globale attuale si fonda, infatti, su un governo, un’economia e una società filoamericana che, volente o nolente, ha causato il completo isolamento della Russia. Dunque secondo il professore, è necessario mettere in discussione l’architettura delle relazioni internazionali dal 9 novembre dell’89 prima di provare a comprendere o analizzare il conflitto. Questa guerra, spesso definita come “crisi”, con la speranza comune di vederla finita il prima possibile, non ha però messo in crisi solo i rapporti tra Est e Ovest e le relazioni all’interno dell’Europa dell’Est, anzi, sta mettendo in difficoltà le relazioni ecumeniche oltre che le comunicazioni interstatali e interculturali. Per poter approfondire le cause e gli avvenimenti della guerra, è dunque fondamentale spogliarsi di due ‘formae mentis’ che non ci permettono di analizzare tutte le sue sfaccettature e la sua complessità: la semplificazione e lo schieramento. Quest’ultimo, secondo La Bella, è la più grande “palla al piede” per un’analisi oggettiva di questa situazione complessa non solo per quanto riguarda la geopolitica, ma anche l’economica, la teologia, la cultura… Questa complessità, chiaramente, non è compatibile con il linguaggio televisivo che spesse volte si limita individuare i buoni e i cattivi trascurando alcune conseguenze importanti di questo conflitto come una crisi nella relazione ecumenica o il ruolo della comunicazione o, semplicemente, il rapporto storico-culturale-antropologico delle due dimensioni che accompagnano da sempre la storia dell’umanità, ossia il rapporto con la guerra e con la pace. Per comprendere come mai proprio ora la guerra sia tornata in Europa, il professor La Bella, citando Erasmo da Rotterdam e Don Struzo, sostiene che la guerra sia un ideale antico che da sempre ci accompagna, mentre la pace sia un ideale giovane, che accompagna la nostra storia solo dalla fine dell’800. Emblematico è ciò che scrive riguardo il rapporto dell’umanità con la guerra Erasmo Da Rotterdam in “la guerra piace a chi non la conosce”: quando scoppia una guerra i giovani vanno mentre i veterani hanno paura. Ecco che la scomparsa della generazione che ha fatto la guerra assume un ruolo importantissimo nella concezione del conflitto sulle nuove generazioni, così come la classe politica. Si ha la sensazione che questo conflitto abbia fatto riemergere in coloro che la guerra l’hanno vista solo nei film o nei videogiochi il suo fascino -basti pensare all’aumento delle spese sul riarmo- che ha messo tutto il resto in secondo piano -la pandemia ad esempio o la crisi climatica. Come sosteneva Napoleone, “la storia di un paese è scritta nella sua geografia ”, perciò è doveroso fare memoria delle mutazioni geopolitiche del territorio attualmente Ucraino sottolineando il fatto che l’Ucraina sia diventata uno stato autonomo solo dopo il 1991, ossia molto dopo ogni stato europeo. Il fatto che fino a quell’anno sia rimasta uno “stato condominio” di altri stati è certamente importante per comprendere molte dinamiche. L’Ucraina, infatti, essendo terra di confine, è impregnata di diversità culturali, conflitti, frammentazione religiosa fin dalla caduta dell’Impero Romano. Inoltre, nella Russia pre-caduta del muro di Berlino, tutti credevano che il benessere della Russia coincide con il benessere dell’umanità intera e gli anni ’90 sono stati vissuti dai russi come la peggior catastrofe geopolitica dopo la caduta dell’Impero Romano. La caduta del muro, sconvolgendo questa convinzione, umiliò la Russia perché all’improvviso lo stato passò da un benessere relativo ad un’estrema povertà che nel ’99 portò ad una speranza di vita media di 58 anni, mentre nel resto dell’Europa l’età media era circa di 20 anni superiore. Oltre all’estrema povertà, la Russia venne invasa dalla piaga dell’alcolismo e dall’assenza di strutture sanitarie adeguate che portarono a percepire l’arrivo di Putin come l’arrivo del liberatore, del ricostruttore della grande Russia imperiale zarista. Naturalmente, in questo disegno di ricostruzione, l’autodeterminazione non era contemplata e quando gli ucraini, nel 2014, eleggendo un proprio presidente, posero fine al “governo fantoccio” instaurato dai Russi, furono considerati come traditori, asserviti al fascino dell’occidente. E’ inoltre di vitale importanza andare oltre l’idea che la guerra sia la “guerra di Putin” perché oggi nella guerra sono coinvolte molte altre forze di potere come la religione ortodossa che vede nella guerra una possibilità di restaurazione della cultura e dei valori storici dell’Oriente che si stanno perdendo in tutto il mondo a favore di un Occidente che è visto come il Male da sconfiggere. Naturalmente non si può parlare di Russia senza citare gli USA: che ruolo hanno o hanno avuto in questa crisi sfociata in conflitto? Come facilmente presumibile, il ruolo chiave della politica statunitense, seppur non sempre così evidente, è cruciale. Dal ’91 in poi hanno infatti sponsorizzato quella politica che li ha dipinti come “supervincitori” della guerra fredda creando molte delle tensioni alla base di questa guerra. Quando Bush divenne presidente nel ’91, infatti, la Cina stava iniziando ad espandersi e l’India non aveva ancora iniziato il suo processo di sviluppo. In questo contesto, l’amministrazione Americana lavorò per far sì che non potesse mai più esistere una nazione al pari degli USA: il mondo non sarebbe mai più dovuto essere bipolare (questa convinzione crollerà con l’amministrazione G.W.Bush con la guerra in Iraq). E il ruolo dell’Unione Europea? L’Unione Europea sta facendo abbastanza? Certamente questa guerra ha reso l’UE molto più coesa ma per La Bella il problema è alla base: l’Europa è un sistema geopolitico che sta crescendo ma troppo lentamente. La storia ci ha insegnato che l’unione tra gli stati è in grado di creare superpotenze, ma noi fatichiamo ancora a ragionare su alcune vicende come un unico stato. Il progresso non è prodotto dallo scontrarsi ma è il frutto dell'incontrarsi e questa crisi sfociata nel sangue è l’ennesimo esempio che lo scontro, l’emarginazione, l’umiliazione ritornano sempre e portano il conto. Secondo il professore dunque dobbiamo “riscoprire l’arte del convivere” poiché, in quanto esseri umani, siamo destinati a convivere con chi è diverso da noi. Non possiamo tornare al primo tempo, al passato, dobbiamo riscrivere un nuovo tempo e questa nuova forma mentis non può che essere trasmessa tramite l’educazione delle nuove generazioni. Ecco, dunque, con queste parole il professor La Bella ha salutato i giovani e meno giovani presenti, con un elogio all’amore fraterno, alla convivenza e all’accettazione dell’altro senza alcun pregiudizio ed umiliazione. Non si sa come finirà la guerra, ma la storia ci insegna che sicuramente tutto cambierà da ora in poi e noi siamo coinvolti in prima persona affinché queste situazioni non capitino mai più. Naturalmente il nostro percorso non termina con il bellissimo augurio del profesor La Bella: mercoledì prossimo ci sarà un secondo incontro alle 21.00 in sala Casini a Scandiano dove approfondiremo il tema della “comunicazione e i social come arma dei conflitti” insieme alla professoressa di Scienze Politiche Maria Morini. CHI È IL LORO CANDIDATO PRESIDENTE?
Per la presidenza alla regione il “Movimento 5 Stelle” presenta Simone Benini, 49enne di Cesenatico adottato dalla città di Forlì per questioni lavorative, è, infatti, un piccolo imprenditore informatico esperto in reti di protezione dati. È politicamente attivo dal 2003 quando viene invitato ad un dibattito di un’associazione ambientalista. Nel 2013 è entrato nel M5S e dal 2014 riveste l’incarico di portavoce nel consiglio comunale di Forlì. COSA PROPONGONO? il programma elettorale del “Movimento 5 Stelle” si articola su 4 punti principali: sanità, lavoro, ambiente ed infrastrutture. In ambito SANITARIO si ripropongono di implementare la sanità pubblica, l’efficienza nei pronto soccorsi e attuare politiche di prevenzione per combattere le dipendenze. Come molti altri partiti si impegneranno a riaprire i punti nascite, e a finanziare, inoltre, progetti con lo scopo di rendere gli ospedali più ecosostenibili. Altro punto d’interesse in questo ambito è la tutela degli infermieri e l’apertura di un piano regionale per la gestione dei pazienti affetti da malattie croniche. Infine, con lo scopo di eliminare le disuguaglianze sociali, propongono di eliminare le barriere architettoniche per i cittadini diversamente abili e creare istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS). Sul piano LAVORATIVO propongono progetti di riconversione ecologica e tecnologica industriale e di incrementare i controlli anti-frodi industriali. Con il progetto “orgoglio Emilia-Romagna” si impegnano a finanziare l’agricoltura con lo scopo di renderla più sociale mediante cooperative. Per quanto riguarda la città, inoltre, si ripropongono di rilanciare i centri storici senza, tuttavia, trascurare le periferie; infine non mancheranno incentivi e sgravi fiscali per le aziende che si impegnano per diventare più ecosostenibili. Nel programma dei “Cinque Stelle”, viene trattato, anche l’AMBIENTE, in particolare si ripropongono di finanziare un piano regionale con lo scopo di incentivare la raccolta differenziata e dunque chiudere molti inceneritori e discariche presenti sul territorio. Cercheranno, inoltre, di ridurre e se possibile eliminare, le piattaforme petrolifere al largo delle coste adriatiche e pianteranno 4 milioni e mezzo di alberi con lo scopo di iniziare un processo di bonifica dell’aria. Infine, verranno finanziati progetti con lo scopo di rendere più efficienti i distributori di acqua pubblica, affinché i cittadini siano incentivati ad eliminare l’utilizzo di bottiglie di plastica, e verranno stanziati fondi a favore di un’agricoltura sostenibile ed incentrata sui prodotti tipici. L’ultimo tema di maggior interesse sono le INFRASTRUTTURE e I TRASPORTI: in primis viene riproposta, come alternativa alla cispadana, una strada a scorrimento veloce, certamente meno invasiva dal punto di vista ambientale e visivo. Infine propongono incentivi per una mobilità più sostenibile mediante l’incremento dei km di piste ciclabili e sgravi fiscali per i cittadini che preferiranno un mezzo di trasporto elettrico a discapito di altri alimentati da forme energetiche meno eco-sostenibili. sitografia: Simone Benini CHI È IL LORO CANDIDATO PRESIDENTE?
Domenico Battaglia è il medico chirurgo specializzato in Urologia e Andrologia che il “Movimento 3v” (Vaccini vogliamo verità) presenta come suo candidato ufficiale alla presidenza della Regione Emilia Romagna. È da molti anni impegnato nello studio degli effetti dei vaccini sui bambini tant’è che nel 2015 si è unito ad altri 120 medici firmando una lettera indirizzata all’Istituto Superiore di Sanità con lo scopo di rimettere in discussione le decisioni prese alla luce delle loro osservazioni cliniche di maggior salute nei bambini non vaccinati. CHE COSA PROPONGONO? Essendo un movimento creato da medici si pone come scopo la sensibilizzazione ad alcuni temi analizzandoli principalmente da un punto di vista medico; il principale punto cardine è quello dell’annullamento di ogni obbligo vaccinale sulla SALUTE opponendosi a tutte le leggi che obbligano i cittadini a vaccinare i propri figli. Viene promosso, inoltre, uno studio prospettico di confronto tra la salute dei bambini e degli anziani vaccinati e non, la garanzia della libertà di scelta terapeutica, la promozione della medicina omeopatica e il riconoscimento di malattie ambientali. Si oppongono fortemente all’utilizzo di vivisezione animale come metodo di ricerca e si dichiarano in contrasto con le linee guida del piano vaccinale 2017-2019. Sul piano AMBIENTALE si ripropongono una maggiore tutela del territorio e delle forme di vita in esso presenti, di indagare e identificare tutti i possibili inquinanti nell’aria e mettere in discussione i parametri per le misure di bonifica di quest’ultima. Altri ambiti di indagine sono gli effetti delle discariche, dei termovalorizzatori e degli impianti di biomasse sulla salute umana sospendendone in via precauzionaria l’utilizzo. Per quanto riguarda i trasporti e infrastrutture è parte del programma un’analisi dei dati dei reali benefici e degli effetti ambientale di ogni opera pubblica (ponti, strade, ferrovie...) e l’adeguamento delle strutture statali con sistemi antisismici mediante, anche materiali a emissioni di VOC (composti organici volatili) ed eliminando nelle mense il contatto tra plastica, alimenti e alluminio. Sul piano SCOLASTICO, il punto focale è l’eliminazione della documentazione vaccinale come requisito di accesso ai nidi e alla scuola dell’infanzia, verrebbe promossa, anche, una scuola che permetta di fornire conoscenze prima che competenze e che sia in grado di valorizzare le attitudini individuali mediante, anche, lavori collettivi e stimolando gli studenti ad una maggiore empatia verso gli esseri viventi. sitografia: programma candidati Domenico Battaglia CHI È IL LORO CANDIDATO PRESIDENTE?
Il Partito Comunista presenta come sua candidata la 59enne Laura Bergamini, educatrice di Parma, con un programma incentrato su lavoro, lotta alla precarietà, al contrato sulla speculazione immobiliare, e su un accesso alla sanità gratuito e di qualità. COSA PROPONGONO? Le proposte del Partito Comunista si allineano su vari punti agli altri partiti di estrema sinistra quali il contrasto alla speculazione immobiliare o il rispetto degli Obiettivi per lo Sviluppo fissati dall’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile; è valore condiviso anche la parità salariale di genere e un particolare interesse per i diritti dei cittadini diversamente abili. Sul piano CULTURALE viene proposta una riforma del sistema scolastico che prevedrebbe un biennio superiore unitario e un triennio di indirizzo più specifico con lo scopo di fornire agli studenti conoscenze prima che competenze al fine di sviluppare uno spirito critico autonomo. Un ambito di grande interesse dal punto di vista LAVORATIVO è quello dell’agricoltura, in particolare il ritorno ad un’agricoltura sostenibile che sfrutti tecniche moderne a scarso impatto ambientale oppure mediante una riconversione degli allevamenti intensivi. Sul piano SANITARIO si sono espressi a favore degli studi degli effetti biologici di 4G e 5G e all’eliminazione degli OGM in quanto mezzi con grande impatto ambientale e potenzialmente rischiosi per la salute dei cittadini. sitografia: candidati partito comunista |